Autoconsumo dei condomini per abbassare la bolletta
Dopo l'entrata in vigore della direttiva 20012018 (UE) che sancisce, tra altro, la possibilità di poter compiere autoconsumo in forma collettiva all'interno di condomini, all'esame ora l'emendamento che prevede una sperimentazione da subito
La proposta prevede un avvio da subito, in vista del completo recepimento della direttiva.
Si tratta di un regime sperimentale che permette di attivare l'autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili ovvero di realizzare "comunità energetiche rinnovabili" per gli impianti di produzione da fonti rinnovabili con una potenza al massimo fino a 200 kW e che siano entrati in esercizio dopo l'entrata in vigore della legge e non oltre 60 giorni dalla data di entrata in vigore di quella che sarà la legge definitiva di recepimento della Direttiva (UE) 2018/2001, prevista per fine giugno 2021.
I clienti finali di uno stesso condominio o di «comunità energetiche», attraverso un contratto, possono associarsi per diventare autoconsumatori di energia rinnovabile prodotta dai loro impianti. In questo modo consumeranno meno energia dai fornitori.
Nel caso di «comunità energetiche» gli azionisti o membri sono persone fisiche, Pmi, entri territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali ma la partecipazione non può costituire l’attività commerciale o industriale principale.